sabato 24 dicembre 2011

La Lega "di lotta" si batte per la Casta.

La Lega "di lotta" si batte per la Casta

CRIC_1~1.JPGLa Lega ha votato per il mantenimento del doppio incarico sindaco-senatore, nella giunta per le elezioni del Senato. 

Alla Camera, il Carroccio si è espresso, insieme alla vecchia maggioranza, per il rinvio del giudizio su Cosentino.

La Lega "di lotta" si batte per la Casta, si tiene stretta i vecchi alleati e fa della demagogia il suo programma politico.

martedì 20 dicembre 2011

BUONE FESTE

Il Comitato di circolo del Partito Democratico, i Consiglieri comunali di “Insieme per Origgio” augurano a tutte le famiglie origgesi Buon Natale e felice 2012.


I prossimi appuntamenti:
  • Martedì 10 gennaio 2012, riprende l’attività del Comitato del circolo PD di Origgio, le riunioni si tengono a cadenza quindicinale al martedì sera a partire dalle ore 21.15
  • Lunedì 16 gennaio 2012, riprendono le riunioni di "Insieme per Origgio"; gli incontri con i Consiglieri comunali si tengono a cadenza quindicinale al lunedì sera a partire dalle ore 21.15

sabato 26 novembre 2011

Acqua: bocciata la legge regionale lombarda.

«Incostituzionale il conferimento a società patrimoniali»
La Corte costituzionale ha bocciato la legge regionale lombarda sull'acqua approvata lo scorso anno.
Il ricorso era stato presentato dal Governo Berlusconi, che contestava alcuni passaggi della norma regionale (la n. 26 del 2003, così come modificata dalla L.R. n. 21 del 2010), che riguarda gli affidamenti del servizio idrico.
La notizia della bocciatura ha subito scatenato le reazioni dell'opposizione di centrosinistra, del coordinamento dei comitati per l'acqua pubblica che chiedono da tempo alla Regione Lombardia di cambiare la legge per adeguarsi al risultato del referendum dello scorso giugno.
Il Partito Democratico lombardo, per voce di Enrico Brambilla, capogruppo in Commissione bilancio del Consiglio regionale ha affermato: «La Corte costituzionale ha stabilito che le reti idriche sono demanio pubblico, come le spiagge, i fiumi e le vette delle montagne e dunque ha ribadito il principio che gli italiani hanno voluto riaffermare con il referendum di giugno. La Regione è stata bocciata ancora una volta su di una norma complessivamente illogica, ideologica e scritta di fretta lo scorso dicembre. Ora è ancora più chiaro che la legge deve essere riscritta a partire dall’esito del referendum, anche perché il sistema ha bisogno di indirizzi certi che facciano ripartire gli investimenti e garantiscano la qualità del servizio».
I Comitati per l’acqua pubblica della Lombardia che da sempre contestano i contenuti della legge lombarda, che di fatto prevede ancora la privatizzazione dell’acqua, ignorando la vittoria dei Referendum nazionali del 12 e 13 giugno, che hanno abrogato la norma nazionale (il Decreto Ronchi) che obbligava a mettere a gara la gestione degli acquedotti, ora che con sentenza pubblicata venerdì 25 novembre, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima le legge regionale della Lombardia sull'acqua chiedono con maggior vigore di:
- salvaguardare la titolarità dei Comuni nel governo dei servizi idrici, prevedendo forme di partecipazione della cittadinanza alle scelte sulla gestione dell’acqua;
- garantire la gestione totalmente pubblica dell’acqua, attraverso l’affidamento ad aziende di diritto pubblico di proprietà dei Comuni;
- avviare un confronto politico per la riorganizzazione complessiva del servizio idrico, che va ridefinito quale “servizio di interesse pubblico generale, privo di rilevanza economica”, attraverso la valorizzazione dei bacini idrografici esistenti in Lombardia, che devono essere amministrati dai Comuni e affidati in gestione ad aziende di diritto pubblico, garantendo il diritto all’acqua secondo principi di solidarietà.
Ora che la Corte Costituzionale ha di fatto bocciato la legge, Formigoni deve cambiare la legge al più presto!

              

giovedì 24 novembre 2011

TANTE CASE DELL'ACQUA. GRAZIE AL PD

Via libera della Giunta regionale ai contributi per la realizzazione dei distributori. Dopo una lunga battaglia del Partito democratico
Case dell'acqua presto in tutta la Lombardia grazie al Pd. Il quale, da tempo preme per una visione diversa dello sfruttamento e dell'utilizzo dell'acqua. In primis, quella che serve per dissetare la popolazione. Libera, gratuita, salubre. In piazza, come una volta da pozzi e fontane. Ora sarà possibile averla semplicemente recandosi a un distributore pubblico. La Giunta regionale ha dato il via libera all'assegnazione alle Province lombarde e al Comune di Milano del contributo per la realizzazione dei nuovi distributori di acqua potabile, le cosiddette case dell'acqua, ........

mercoledì 16 novembre 2011

Sanofi – Aventis: 130 lavoratori a rischio.

Situazione critica per la Sanofi - Aventis, la nota azienda che da 25 anni produce il Maalox e da qualche anno anche l’Enterogermina .  Nell’incontro del  7 novembre 2011 svoltosi  a Milano tra la società e le strutture sindacali nazionali e territoriali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILCEM UIL, l’azienda aveva illustrato , in un quadro di difficoltà riguardanti il settore, un progetto che prevede  la dislocazione delle produzioni e ristrutturazioni che prevedono la chiusura del centro ricerche di Milano. Il piano della proprietà, una multinazionale che conta 6 siti produttivi in Italia con ben  3400 dipendenti , viene giustificato dalla necessità di specializzare la produzione nei diversi stabilimenti. Questa strategia prevede il ridimensionamento dello stabilimento di Origgio, con la dismissione della produzione del Maalox e la conseguente ricollocazione di  130 dipendenti nello stabilimento di Scoppito, in Abruzzo.  Questa dismissione parziale dell’azienda di Origgio, dove attualmente sono occupati 250 lavoratori, mette di fronte i dipendenti  ad una triste realtà. A loro l’azienda ha spiegato di voler proporre lo spostamento della manodopera in altri stabilimenti della multinazionale. Non è un licenziamento, ma una scelta molto difficile. Ad Origgio, dove si produrrà solo Enterogermina,  è previsto un investimento di 9 milioni di Euro e una collocazione per circa 100 dipendenti. E gli altri lavoratori? Chi non potrà trasferirsi? La protesta dei lavoratori non si è fatta attendere e venerdì 11 novembre hanno incrociato le braccia.
I sindacati, che hanno partecipato agli incontri, dicono che la scelta dell’azienda non tiene conto degli investimenti fatti nello stabilimento di Origgio e mirati alla produzione di Maalox. Inoltre sul piano etico non si può non tener conto di una decisione che  in questo momento di grave crisi economica penalizza un territorio che in questo  periodo è già troppo duramente colpito dalla crisi occupazionale. La situazione è ora in una fase di stallo. Dopo lo sciopero i lavoratori torneranno in azienda i sindacati hanno già chiesto un incontro con il Ministero per costringere la proprietà, una multinazionale francese,  a rivedere il piano e hanno chiesto alla Provincia di intervenire perché la situazione varesina è a rischio. Il nostro capogruppo consigliare Paolo Balduzzi ha incontrato venerdì mattina i lavoratori della Sanofi – Aventis che erano in sciopero e dalle notizie raccolte, ci ha informato che solo per 30 dei 130 lavoratori probabilmente si riuscirà a studiare meccanismi di uscita (prepensionamento), ma per gli altri non sembra ci sia speranza. In alcuni casi si tratta di famiglie intere, in altri di persone con il coniuge già in cassa integrazione. Lavoratori oltre i 40 anni, per cui una eventuale ricollocazione non è certo semplice. Siamo solidali con i lavoratori e già nel prossimo Consiglio Comunale proporremo una mozione sul caso Sanofi e ci attiveremo con i rappresentanti del PD a livello provinciale, regionale e nazionale. 
Insieme per Origgio chiede all’amministrazione Comunale di aprire un tavolo su questa realtà e La invita  a promuovere  subito un incontro con le parti sociali (Azienda e lavoratori) in modo che si possano conoscere i dettagli e valutare, attraverso una maggior conoscenza della situazione i diversi casi dei lavoratori che potrebbero essere coinvolti nella ristrutturazione prevista. Noi riteniamo più che mai necessaria ed urgente la formazione di una “commissione anticrisi” che si occupi di conoscere la situazione occupazionale del nostro territorio. La stessa, in concerto con le parti sociali, dovrà ricercare e favorire soluzioni possibili per le diverse situazioni, attivare l’Ente Locale ad assumere iniziative mirate ed avviare percorsi in  grado di garantire il necessario supporto nei casi di provata necessità. 
Nel sollecitare l’intervento dell’Amministrazione, ci auguriamo che tutti, di fronte alla gravità della situazione,  siano in grado di assumersi le proprie responsabilità.

lunedì 14 novembre 2011

Una svolta per salvare l'Italia

Si è chiuso un ciclo politico. Serve un governo di responsabilità nazionale che ci porti fuori dal tunnel.

venerdì 4 novembre 2011

L'alternativa del Partito Democratico al governo del centrodestra.

Tre anni fa il governo di centrodestra fece il suo esordio spendendo oltre dieci miliardi di euro tra Alitalia, eliminazione dell’Ici per gli immobili di maggior pregio e blocco della tracciabilità nei pagamenti.
Noi dicemmo subito che la crisi imponeva invece di spendere quelle risorse per consentire ai comuni di fare un piano di piccole opere che avrebbero dato lavoro e una spinta all’economia e per ridurre il peso del fisco sulle famiglie meno abbienti.
Oggi possiamo dire di aver visto giusto e in anticipo. Allo stesso modo da tempo abbiamo avviato la definizione di proposte per una riscossa possibile del Paese, per una ricostruzione democratica e per un nuovo patto per lo sviluppo.
Tre assemblee nazionali, innumerevoli incontri di studio e lavoro. Conferenze nazionali tematiche. Dopo oltre un anno di lavoro il Partito Democratico può presentare oggi un quadro di proposte e di posizioni sui diversi temi volte a far uscire il Paese dalle secche in cui l’ha fatto incagliare il centrodestra.
Sarà questo progetto che il Pd ha preparato con il metodo della più ampia partecipazione alle decisioni, la base del confronto con le altre forze politiche di opposizione per decidere quale programma certo, credibile ed esigibile, proporre agli italiani in alternativa al governo del centrodestra.
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lunedì 31 ottobre 2011

da IN PIAZZA: OTTOBRE

PD ed “INSIEME PER ORIGGIO”: 
NOTIZIE DAL CONSIGLIO COMUNALE

Il PD è presente, come minoranza, nel Consiglio Comunale di Origgio, nella lista civica “Insieme per Origgio”.
Tra le ultime iniziative del nostro gruppo consigliare, il capogruppo Paolo Balduzzi, ha presentato una serie di interrogazioni, per chiedere al Sindaco informazioni su alcune questioni che riguardano la nostra comunità.
Alcune di queste nascono da segnalazioni dei cittadini, mentre altre di maggior importanza sono relative allo stato di alcune attività nel nostro comune.
Quelle che fanno riferimento alle segnalazioni dei cittadini sono:
• ORDINANZA SULL’AMBROSIA
• TETTOIA FERMATA BUS NELLA FRAZIONE MUSCHIONA
• STATO DI ALCUNI LUOGHI PUBBLICI DI AGGREGAZIONE I N PAESE
Queste sono le altre interrogazioni che abbiamo sottoposto al Sindaco
EROGAZIONE CONTRIBUTI PER SERATE DANZANTI
Per le ”Notti d’estate 2011” è stata stanziata una somma di 5.000 €. L’Amministrazione aveva più volte lamentato la difficoltà di coprire i costi dei servizi (assistenza a favore delle famiglie e associazioni) e di alleggerire la pressione fiscale a causa dei tagli dei trasferimenti pubblici.
• ORGANIZZAZIONE DELLA SERATA “PUBBLICA” DI GIOVEDI’ 7 LUGLIO 2011
L’iniziativa aveva lo scopo di presentare il Rapporto ambientale (Valutazione Impatto strategico) del documento preparatorio del PGT (Piano di Governo del Territorio) ex PRG.
Come mai una iniziativa così importante non è stata pubblicizzata e perché non sono stati informati i Consiglieri Comunali, i gruppi politici e membri della Commissione assetto del Territorio.
• SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL COMUNE A SEGUITO DELE MANOVRE ESTIVE
AI vincoli del Patto di stabilità si sono aggiunti altri tagli che porteranno ad un aumento delle tariffe o a un taglio dei servizi. L’Amministrazione ha valutato l’impatto economico delle manovre? Il Sindaco di Origgio, che è membro del Consiglio Direttivo di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha partecipato alle manifestazioni di protesta?
• DESTINAZIONE CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALL’ASILO “SAN CARLO BORROMEO”
In data 28/12/2007, l’Amministrazione ha erogato all’Asilo san Carlo Borromeo, un contributo di 500.00 € senza aver determinato la finalità dell’utilizzo.
Dopo 4 anni non sappiamo se i fondi erogati hanno trovato destinazione e quali sono i progetti? I revisori dell’ amministrazione comunale e dell’asilo non hanno mai sollevato dubbi sulla legittimità e sulla opportunità dell’ operazione?
• STATO DI REALIZZAZIONE DELLO SVINCOLO ORIGGIO OVEST
Il Comune di Origgio, con i comuni di Cerro Maggiore, Parabiago, e Uboldo ha aderito alla convenzione per la realizzazione della viabilità intercomunale tra SS 33 e la SS 527, condizionando l’adesione al completamento dello svincolo autostradale di Origgio Ovest, posto lungo l’autostrada A 8 (rampe di entrata e uscita su ogni ramo). Si chiede se l’Amministrazione ha ricevuto dall’ANAS notizie in merito alla realizzazione e se nel caso in cui l’ANAS non intenda realizzare intervento, quale sarà l’impatto del traffico nella zona Broggio.
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L'articolo è stato pubblicato su "IN PIAZZA" di ottobre, il periodico mensile del Partito Democratico di Saronno e del saronnese, puoi scaricare il pdf dal sito web http://www.pdsaronno.it/ o ritirarne una copia presso la sede del circolo di Origgio.

Informiamo i cittadini che avessero segnalazioni o richieste di scrivere a: pdoriggio@gmail.com; sui blog del PD http://pdoriggio.blogspot.com/ e quello di “Insieme per Origgio” ( a cura del capogruppo consigliare Paolo Balduzzi) http://notiziedalconsiglio.blogspot.com/ troviamo notizie ed informazioni a cui i cittadini possono fare liberamente commenti ed osservazioni.
Si ricorda infine che la sede di via Dante 105 è aperta tutti i martedì a partire dalle 21.15 per fornire informazioni sulla attività amministrativa e sulle iniziative politiche del PD.

sabato 29 ottobre 2011

INFRASTRUTTURE E MOBILITA’

PUNTARE SU INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ PER MUOVERCI DENTRO IL FUTURO.
INFRASTRUTTURE: GOVERNO ABILE NEGLI ANNUNCI, FALLIMENTARE NEI FATTI
È necessario sbloccare le centinaia di opere piccole e medie, volàno per la nostra economia e davvero strategiche per il Paese.
Solo nel 2010 gli investimenti dello Stato sono diminuiti del 17%.
La copertura finanziaria per le opere ferroviarie è ferma al 15%.
Cresce il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. Dal 2009 ad oggi le risorse per nuove infrastrutture sono diminuite del 34%.
230.000 lavoratori licenziati nel settore delle costruzioni dall’inizio della crisi ad oggi. I fondi per fronteggiare il dissesto idrogeologico hanno subìto tagli che mettono a rischio gli interventi già programmati da tutte le regioni italiane.
Sono stati dimezzati i finanziamenti all’ANAS per la manutenzione delle strade. Le piccole e medie imprese rischiano il fallimento a causa dei ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione a lavori eseguiti. Anche per questo è necessario allentare il Patto di stabilità per le amministrazioni più virtuose.

TRASPORTO PUBBLICO, IL GOVERNO TAGLIA IL DISAGIO AUMENTA
Tagli, tagli e ancora tagli, questa è stata l’azione del Governo nei confronti del trasporto pubblico. Questo vuol dire meno autobus, meno treni, aumento del traffico e dell’inquinamento nelle città e disagi crescenti per tutti i cittadini, a partire dai pendolari.
I fondi del trasporto pubblico locale in questi anni di Governo di centrodestra sono stati tagliati continuamente, dimezzati quelli per il trasporto ferroviario.
Questo significa portare il sistema del trasporto pubblico al collasso.
I servizi di trasporto hanno subìto negli ultimi dieci anni aumenti dei prezzi intollerabili a fronte di un servizio che non è migliorato.
In un mondo che corre restare fermi sarebbe un errore imperdonabile. Un Paese come il nostro, che vuole competere a livello mondiale, deve poter contare su di un moderno ed efficiente sistema della mobilità delle persone e delle merci.
Per arrivare a questo risultato, la prima cosa che dobbiamo affrontare tutti insieme è la sfida culturale per affermare che la mobilità è un elemento decisivo per il rilancio economico, occupazionale e industriale, un volano per una compiuta conversione ecosostenibile degli assetti logistici e infrastrutturali dell’Italia.
DOBBIAMO PUNTARE SULLA MOBILITÀ, PER MUOVERCI DENTRO IL FUTURO.

PER RESTITUIRE AL LAVORO:

SENSO, VALORE E DIGNITÀ.

PRECARIETÀ ZERO
eliminazione del vantaggio di costo del
lavoro precario rispetto al lavoro stabile.

INTRODUZIONE DI UN SALARIO (O COMPENSO) MINIMO
per legge, in riferimento agli accordi tra le parti sociali, per i lavoratori non coperti dai contratti collettivi, per i contratti a progetto, gli stages.

DIRITTO FONDAMENTALI COMUNI
per tutte le forme di lavoro comprese quelle autonome e professionali, con riguardo alla malattia, agli infortuni, al riposo, alla maternità nonché alla garanzia del reddito, attraverso la riforma e l’estensione degli ammortizzatori sociali.

PROMOZIONE
dell’occupazione femminile attraverso misure fiscali di vantaggio per le donne che lavorano, il potenziamento del sostegno economico e dei servizi alla famiglia, l’estensione del part time agevolato e volontario, il credito d’imposta per l’occupazione femminile nelle aree svantaggiate.

SVILUPPO DELLE POLITICHE ATTIVE
del lavoro nell’ottica della flexsecurity europea attraverso il potenziamento dei servizi per l’impiego per favorire inserimento e reinserimento al lavoro. In questo quadro rafforzamento della formazione permanente da riconoscere come diritto individuale. Per i giovani, rilancio del contratto di apprendistato, con garanzia di una componente formativa qualificata e professionalizzante, come misura di promo accesso al lavoro.

VALORIZZAZIONE DEL LAVORO AUTONOMO E PROFESSIONALE
semplificazione degli adempimenti amministrativi per l’attività di lavoro autonomo, incremento delle deduzioni dalla base imponibile ai fini Irap, sostegni alla qualificazione e riqualificazione, tutele del reddito in caso di inattività temporanea o di cessazione di attività per crisi di mercato, facilitazioni all’accesso al credito e garanzie sui pagamenti.

I CONTRATTI DI LAVORO E LA DEMOCRAZIA
eliminazione dell’art. 8 della manovra di Ferragosto (derogabilità dei contratti nazionali e delle leggi, incluse le tutele contro il licenziamento, art. 18)

EQUITÀ E RIFORME:

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE ED IL LAVORO.

CHI HA DI MENO È CHIAMATO ANCORA UNA VOLTA A DARE DI PIÙ MENTRE CHI HA DI PIÙ CONTINUERÀ AD AVERE SEMPRE DI PIÙ.
La politica economica del governo è fortemente iniqua sul piano sociale e inadeguata rispetto alle sfide che il Paese ha di fronte: lo sviluppo sostenibile, l’occupazione, in particolare giovanile, l’abbattimento del debito pubblico. Chi ha di meno è chiamato ancora una volta a dare di più mentre chi ha di più continuerà ad avere sempre di più. Colpisce il reddito da lavoro dipendente e le piccole imprese, indebolisce le famiglie tagliando i servizi erogati da regioni, province e comuni (asili nido, mense scolastiche, trasporti pubblici locali, assistenza).
Aumentando tasse, tariffe ed Iva, penalizza i consumi, gli investimenti delle imprese e l’occupazione. I cittadini onesti sono chiamati a pagare sempre di più, ma sono assenti le riforme per la modernizzazione del Paese.
Il PD ha proposto una strada alternativa, segnata dall’equità, e dalle riforme per lo sviluppo sostenibile;
  • riduzione dei costi della politica partendo da un dimezzamento dei parlamentari e dalla ristrutturazione delle istituzioni centrali e territoriali,
  • contributo di solidarietà straordinario sui 105 miliardi condonati nel 2009 con lo “scudo fiscale” da destinare al pagamento di una parte dei debiti delle PA verso le PMI e per gli investimenti dei comuni;
  • un’imposta patrimoniale ordinaria sui grandi valori immobiliari basata su criteri progressivi;
  • lotta vera all’evasione fiscale attraverso tracciabilità dei pagamenti sopra i 300 Euro, obbligo alle imprese di comunicare elenco clienti fornitori, inclusione dello stato patrimoniale nella dichiarazione dei redditi, reintroduzione del reato di falso in bilancio, cosi da recuperare risorse per ridurre i costi del lavoro stabile e combattere la precarietà, ridurre l’Irpef in primis per la mamme lavoratrici, eliminare gradualmente il costo del lavoro dalla base imponibile Irap;
  • la dismissione di immobili pubblici e un'asta per le frequenze tv per recuperare 25 miliardi di euro da investire nelle infrastrutture e nella logistica;
  • un pacchetto di liberalizzazioni efficaci per i servizi bancari ed assicurativi e professionali, l’energia, la distribuzione di carburanti e di farmaci. Fatti concreti e non demagogici spot come sull’art. 41 della Costituzione;
  • stabilizzazione dell’agevolazione fiscale del 55% per l’efficienza energetica (in scadenza al 32/12/2011); politiche industriali per l’innovazione tecnologica e la ricerca, con attenzione prioritaria alle straordinarie risorse potenziali, a partire dalle donne, del Mezzogiorno;
  • eliminazione dell’articolo 8 della manovra di Ferragosto.

mercoledì 19 ottobre 2011

GAZEBO IN PIAZZA IMMACOLATA

Domenica 23 ottobre 2011
GAZEBO IN PIAZZA IMMACOLATA

Il circolo del Partito Democratico di Origgio invita gli iscritti, gli elettori, e tutti i simpatizzanti a presenziare Domenica mattina, dalle 8,30, presso il Gazebo allestito in Piazza dell’Immacolata.

Nell’occasione si potrà prendere visione e conoscere le iniziative in cui il Partito Democratico è impegnato:
  • Conferenza sul partito.
  • Campagna di tesseramento al Partito democratico.
  • Iniziative locali: raccolta di adesioni alla newsletter del circolo Pd, viabilità, interrogazioni presentate al Consiglio Comunale.

La tua presenza in piazza dell’Immacolata per invitare Berlusconi e la Lega Nord a compiere un atto responsabile ponendo fine a questo governo che sta portando l’Italia alla rovina. Dove non è riuscita la crisi economica mondiale ci sta riuscendo Berlusconi.
Il governo Berlusconi ha altro a cui pensare!

domenica 9 ottobre 2011

IMPEGNO PER L’ACQUA PUBBLICA
Partito Democratico - Saronno - Sunday 09 October 2011

venerdì 7 ottobre 2011

La strana coppia.

Berlusconi – Bossi: In che mani è finita questa povera Italia?
Il tandem Berlusconi – Bossi, strana coppia ormai inseparabile, da molti anni sta provocando gravi danni al nostro paese.
Le priorità sono: per Berlusconi, la giustizia e i suoi problemi personali e per Bossi, la Padania e la secessione, ma forse ancora di più la successione.

Basta osservare i fatti con obiettività: da quello che dicono e dai loro comportamenti, di coppia molto collaudata, che come in una commedia, si sono divisi il gioco delle parti.
Poiché su alcune questioni che interessano il paese, i loro partiti, il PdL e la Lega, la pensano in modo diverso, li vediamo all’opera in un indecoroso teatrino al limite dell’indecenza.
L’ultima dimostrazione ci è stata offerta in occasione della recente manovra economica, modificata ben quattro volte!
Ogni volta, per il tandem Berlusconi – Bossi, era un’impresa cercare di convincere gli italiani in generale e i loro elettori in particolare, sulle ragioni che avevano determinato le loro decisioni. Una vergogna così non si era mai vista.

Noi ci limitiamo a rendere evidente ciò che loro stessi pensano del paese che governano e così ciascuno potrà poi farsene un’idea.
Berlusconi, in privato dice che l’Italia è un paese di merda, mentre Bossi, non perde occasione per manifestare il suo disprezzo nei confronti dell’Italia unita.

Siamo nelle mani di due piromani che hanno incendiato il paese e lo stanno trascinando nel baratro e che durante gli anni di governo sono riusciti a farci perdere la dignità e ci hanno reso sempre meno credibili agli occhi dei nostri partner europei e mondiali.

Questi sono i pessimi risultati degli anni di governo del tandem Berlusconi – Bossi, che da un po’ di tempo è messo in discussione anche dai loro elettori.

Ora tocca alle persone serie, oneste e di buona volontà, il compito di risollevare le sorti del nostro paese e di guardare al nostro futuro e a quello dei nostri giovani.

Auguriamoci che i tanti italiani oltre all’indignazione, sappiano prendere la giusta decisione e li mandino definitivamente in pensione. Gliene sarebbe grata l’intera nazione.

lunedì 26 settembre 2011

L’acqua ridiventa pubblica.

Napoli rende operativo il referendum: l’acqua ridiventa pubblica.
Prima realtà italiana a farlo, il Comune di Napoli rende operativa la volontà refendaria e trasforma l’Arin, società che fino ad oggi ha gestito il ciclo dell’acqua, in Abc, Acqua bene comune. La neonata azienda si caratterizza per essere una società speciale di diritto pubblico i cui obiettivi saranno «il pareggio di bilancio attraverso l'attuazione dei principi di efficacia, trasparenza ed economicità». A stabilirlo, l’atto voluto dal sindaco De Magistris e dalla sua giunta e che ora dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. «L’acqua a Napoli è pubblica e accessibile a tutti. La nuova società - ha spiegato il sindaco - sarà gestita con criteri di trasparenza e di piena garanzia della salute pubblica, con il controllo dei costi». E ora De Magistris pensa a internazionalizzare questa esperienza attraverso un gemellaggio con il Comune di Parigi, «una eventualità di cui ho discusso con l’ex primo ministro francese, Lione Jospin», annuncia il primo cittadino.
L’Unità: Sabato 24 Settembre 2011 Anno 88 n. 262

venerdì 26 agosto 2011

Le proposte del Partito Democratico.

1 Riduzione dei costi della politica
Drastici risparmi sull'apparato statale e sui costi della politica: metà parlamentari; abolizione dei vitalizi; snellimento enti territoriali; obbligatorietà di servizi associati per i Comuni sotto i 5000 abitanti; dimezzamento di Province (in alternativa, loro trasformazione in organi non elettivi) e società pubbliche; Soppressione o drastica riorganizzazione di enti intermedi (consorzi di bonifica, bacini imbriferi montani, enti parco regionali), con attribuzione di funzioni a Regioni, Province e Comuni. Razionalizzazione di uffici periferici dello Stato e centrale unica per gli acquisti pubblici di beni e servizi.

2 Imposta sui capitali scudati
Un'imposta una tantum del 15% sui capitali esportati illegalmente e condonati con lo scudo fiscale. Da questa misura si ricaverebbero 15 miliardi per pagare debiti pubblici verso le piccole e medie imprese e consentire investimenti ai Comuni.

3 Piano antievasione fiscale
Misure antievasione non di facciata:
a) tracciabilità antiriciclaggio dei pagamenti oltre i 1000 euro e antievasione per prestazioni e servizi oltre i 300 euro;
b) obbligo di tenere l'elenco clienti-fornitori;
c) descrizione del patrimonio nella dichiarazione dei redditi annua (con severe sanzioni). Deducibilità delle spese di manutenzione della casa di abitazione.

4 Imposta sui grandi valori immobiliari
Nuova imposta ordinaria sui grandi valori immobiliari di mercato, basata su criteri fortemente
progressivi.

5 Dismissioni di immobili e frequenze
Piano di dismissioni di immobili pubblici in partenariato con gli enti locali (obiettivo
minimo: 25 miliardi di euro) e introduzione di un'asta competitiva per le frequenze
televisive.

6 Via alle liberalizzazioni
Realizzare subito alcune liberalizzazioni: ordini professionali, farmaci, filiera petrolifera, Rc
auto, portabilità dei conti correnti, mutui e servizi bancari, separazione Snam Rete gas,
servizi pubblici locali.

7 Politiche per lo sviluppo sostenibile, l'occupazione e la ricerca
Stabilizzazione dell'agevolazione fiscale del 55% per l'efficienza energetica; progetti per
l'innovazione tecnologica e la ricerca, che favoriscano l'occupazione, in particolare, delle
donne e nel Mezzogiorno. Finanziamento pluriennale dell'apprendistato.
Le proposte del Partito Democratico

8 Falso in bilancio
Reintroduzione del reato di falso in bilancio, irrobustimento delle norme contro il caporalato e introduzione del reato di autoriciclaggio.

9 Giustizia efficiente
Riordino e razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, istituzione dell'ufficio per il
processo (unità operativa in grado di svolgere tutti i compiti), semplificazione dei riti nella
giustizia civile.

10 Autonomia delle parti sociali
Il decreto del governo nega l'autonomia delle parti sociali e colpisce il Contratto Collettivo
Nazionale del Lavoro e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Va soppresso l'articolo 8 della
manovra o cambiato per recepire l'accordo raggiunto il 28 giugno dalle parti sociali.

giovedì 25 agosto 2011

NO ALLA PROPOSTA DEL GOVERNO DI SPOSTARE LE FESTE NAZIONALI

Tra le diverse proposte che il Governo PdL - Lega hanno inserito nella manovra, allo scopo di avere un beneficio economico, c’è quella di spostare le feste laiche accorpandole alle domeniche più vicine e per questa ragione sono state prese in considerazione le tre ricorrenze civili del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.

Nell’anno che ricorre il 150° anniversario dell’unità d’Italia, il governo Berlusconi e Bossi con la sua Lega nord per l’indipendenza della padania, hanno dimostrato in tutti i modi che non ci tenevano a ricordare con il dovuto risalto la ricorrenza. Ci vuol poco, quindi, a comprendere che simili proposte maturano e trovano albergo solo tra chi è distante dal significato di queste ricorrenze, che rappresentano la pienezza della democrazia e il suo essere una conquista continua.

Vediamo allora di prendere in considerazione le tre date:

· 25 aprile. E’ la festa della Liberazione dal nazi-fascismo nel 1945, la data che ha segnato il ritorno alla libertà dopo il ventennio fascista e questi governanti, alcuni ancora un po’ fascistelli e altri un po’ qualunquisti, hanno pensato che si potesse tranquillamente spostare la ricorrenza. Se dovesse passare una simile proposta, noi la riterremmo una ferita grave alla democrazia e un torto a coloro che hanno sacrificato la vita per la libertà.

· Primo maggio. E’ in tutto il mondo democratico la festa dei lavoratori. Francamente ci risulta difficile commentare una simile decisione, se non attribuendola alla mancanza di sensibilità di chi dovrebbe avere maggiore attenzione verso il mondo del lavoro e nei simboli che non sono solo forma, ma come in questo caso sono vera sostanza. Il 1 maggio è dal 1890 la Festa dei Lavoratori in ogni parte del mondo; in Italia fu soppressa da Mussolini, ma ripristinata dopo il 1945.

· 2 giugno. Come è a tutti noto è la festa della Repubblica Italiana con la sua Carta Costituzionale, nata grazie alla vittoria sulla monarchia nel referendum popolare del 1946.

Ma come è possibile privare un popolo dei suoi riferimenti storici? Forse può pensarlo la Lega per l’indipendenza della padania, che è un partito territoriale che numericamente non è maggioranza nemmeno nella Padania, ma che questi diventi un pensare comune anche nel PdL, è secondo noi il sintomo di distacco dai valori che dovrebbero essere alla base della nostra nazione.Ricordarle ha un ruolo essenziale nell’immagginario sociale, ma la ritualità non significa solo una mera ripetizione, è la conferma della fedeltà a un valore.

Le scelte di questo Governo e di questa maggioranza vanno nella direzione che allontana le nuove generazioni a non riconoscersi più nei principi fondamentali che sono stati all’origine delle più grandi battaglie sociali, politiche e civili del secolo scorso.

Per tutte queste ragioni

DICIAMO NO ALLA “SOPPRESSIONE” DELLE FESTE NAZIONALI

del 25 aprile, del primo maggio, del 2 giugno.

domenica 21 agosto 2011

Petizione in difesa del 25 aprile, Primo maggio, 2 giugno.

NON CANCELLATE IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE; IL GIORNO DEL LAVORO; IL GIORNO DELLA REPUBBLICA
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Onorevoli parlamentari,
i sottoscritti cittadini chiedono che il Parlamento cancelli il comma 24, art. 1, del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, nel quale si prevede per tre importanti ricorrenze civili (25 aprile; I maggio; 2 giugno) una diversa collocazione o l’accorpamento ad una domenica.
Questa scelta è sbagliata perché si colpiscono giornate che celebrano i tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese; discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche; strumentale perché produce un beneficio economico irrilevante a fronte di un costo civile e democratico particolarmente consistente; irragionevole perché non corrisponde ad alcun criterio di equità politica e sociale.

Clicca per firmare.

venerdì 5 agosto 2011

L'Italia di domani


Con la manovra del governo 48 miliardi di tasse e tagli ingiusti.
  • Colpisce i più deboli e le famiglie, tagliando la spesa sociale e le detrazioni IRPEF (20 miliardi in meno).
  • Blocca l’adeguamento delle pensioni al costo della vita a partire da 1150 euro netti.
  • Reintroduce i ticket. Da lunedì 18 luglio si pagano 10 euro in più per le ricette mediche e 25 euro per interventi di pronto soccorso codice bianco.
  • Taglia altri 8 miliardi alla sanità nel biennio 2012/2013.
  • Tassa il risparmio, non le rendite finanziarie.
  • Affossa il "federalismo fiscale", colpisce pesantemente – ancora una volta - i Comuni e le Regioni mettendo in discussione servizi fondamentali ai cittadini, alle famiglie e alle imprese.
  • Non controlla il prezzo della benzina che continua a salire.
  • Non prevede soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese, né per la crescita, l’occupazione e il lavoro.

Con le proposte alternative del Pd, l’Italia avrebbe rispettato gli impegni europei, ma in modo equo e favorevole alla crescita.
• Lavoro e impresa
  • Progetto nazionale per l’occupazione giovanile e femminile sostenuto dall’Europa
  • Incentivazione del contratto a tempo indeterminato per contrastare la precarietà
  • Liberalizzazioni economiche e semplificazione della vita delle imprese
  • Sostegno all’economia verde
  • Piano straordinario per infrastrutture digitali
  • Allentamento del patto di stabilità per gli enti locali e le Regioni, per avviare un piano di opere pubbliche.
• Equità sociale e lotta all’evasione
  • Riduzione delle tasse su lavoro e imprese e spostamento del carico fiscale sulle rendite finanziarie (a esclusione dei BOT)
  • Reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti
  • Introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie.
• Riforma dello Stato e trasparenza della politica
  • Dimezzamento del numero dei Parlamentari, incompatibilità fra ruolo di Parlamentare e altre cariche amministrative o gestionali e una sola Camera che fa le leggi
  • Equiparazione degli stipendi dei Parlamentari alla media europea
  • Abolizione dei vitalizi dei Parlamentari;
  • Abolizione del Porcellum e nuova legge elettorale per eleggere direttamente i Parlamentari nei collegi territoriali e scegliere la maggioranza di governo con il doppio turno.
  • Legge sui partiti che vincoli il finanziamento alla trasparenza e certificazione dei bilanci e al rispetto di procedure democratiche interne
  • Accorpamento dei piccoli Comuni e delle Province sotto i 500.000 abitanti
  • Drastica riduzione del numero delle società miste partecipate dagli Enti Locali
BASTA! IL GOVERNO SE NE DEVE ANDARE.
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lunedì 1 agosto 2011

CASE DELL'ACQUA?









CASE DELL'ACQUA: OK DELLA REGIONE ALLA PROPOSTA DEL PD
Approvato l'emendamento che assicura i finanziamenti necessari alla realizzazione.
Santantonio: "Ci sarà notevole risparmio per la comunità" Centinaia di case dell'acqua distribuite in tutta la Lombardia. Sta per diventare realtà per i comuni lombardi la nuova frontiera del risparmio abbinato alla salute e alla tutela dell'ambiente.
Il Consiglio regionale ha approvato mercoledì, durante la seduta d'aula concernente la discussione sull'assestamento di bilancio, un emendamento che si propone di assicurare i finanziamenti necessari alla realizzazione dei progetti delle case dell'acqua. Il Pd chiedeva che la voce "Risorse idriche" fosse incrementata di un altro milione di euro: l'assessore regionale al Bilancio Colozzi ha confermato che saranno messi in capitolo 800mila euro.
"Questo significa centinaia di case dell'acqua in tutta la Lombardia", dichiara soddisfatto Fabrizio Santantonio, primo firmatario del documento approvato .
Con il contributo approvato in Consiglio si potranno fare dei bandi per aiutare e sostenere la costruzione e la gestione di nuovi punti acqua sul territorio regionale in modo da avorire e supportare gli enti locali, i consorzi e gli Aato nella promozione di questa importante iniziativa - spiega Santantonio -. Si tratta di un'operazione di grande valore perché contribuisce a implementare il consumo e la cultura dell'acqua pubblica, a portare un risparmio notevole per le famiglie che spendono centinaia di euro l'anno per l'acqua in bottiglia, e con un piccolo incentivo Regione Lombardia riesce a dare un innesco economico non di poco conto. Nell'arco di breve tempo, infatti, la Regione contribuirà ad aprire centinaia di punti di distribuzione dell'acqua, dando il via a un'idea diversa dell'utilizzo del servizio pubblico e un ausilio alla cultura e al valore di comunità che va sempre sostenuto".
In numerose province i consorzi e gli Aato hanno già predisposto, in collaborazione con i Comuni, i progetti dei punti di distribuzione, che stanno riscuotendo un ottimo successo in termini di sensibilizzazione all'utilizzo dell'acqua del rubinetto. In termini di risparmio ambientale una maggiore sensibilizzazione su questo tema potrebbe portare a un equilibrio tra consumo di acqua in bottiglia e di quella direttamente erogata dalla rete del servizio idrico. A sostenere questa scelta sono i numeri: l'Italia è il primo paese d'Europa e terzo nel mondo per consumo di acqua in bottiglia, con un consumo medio (dati 2007) di 196 litri per abitante l'anno. In generale 2 italiani su 3 non si fidano dell'acqua del rubinetto. Nel Belpaese per il trasporto dell'acqua in bottiglia circolano ogni anno circa 300mila tir e solo nel 2009 sono stati raccolti 6 miliardi di bottiglie di plastica.

mercoledì 27 luglio 2011

Il finto federalismo della destra.

Da più di vent’anni federalismo è parola che segna il dibattito politico e la vita delle istituzioni del nostro Paese. In realtà il tema di nuovi rapporti tra stato centrale e poteri locali nasce all’inizio degli anni settanta con l’istituzione delle Regioni.
Mentre tuttavia l’esperienza regionalista si muoveva in una visione unitaria del Paese e come delega gestionale di poteri statali, con il federalismo ci si è posto l’obiettivo più ambizioso di un trasferimento ampio e sostanziale dallo Stato alle Regioni di poteri e titolarità, in molti casi esclusivi, su materie sostanziali. Tanto da divenire nell’interpretazione più estrema della Lega – che nel federalismo ha il suo mantra simbolico –sinonimo di separatismo, secessione, indipendenza.
Non a caso, la formula «padroni a casa nostra» è divenuta nella vulgata leghista il modo facile e populista con cui rappresentare il federalismo, facendone così non già lo strumento per un’architettura nazionale unitaria più moderna e democratica, ma il grimaldello per scardinare la coesione sociale e istituzionale dell’Italia e acuire le sue contraddizioni e ineguaglianze.
Non solo, ma la parola federalismo viene sempre più spesa in modo propagandistico come la panacea di ogni problema del Paese, accreditando l’illusione che tutto - disoccupazione, bassa crescita, burocrazia, gap infrastrutturale, corruzione, sicurezza e quant’altro – troverà soluzione con il federalismo.
Mai rappresentazione fu più lontana dalla realtà. Si, perché se si guarda all’esperienza concreta di questi ultimi dieci anni - in otto dei quali a governare sono stati centrodestra e Lega- si vede che è accaduto esattamente il contrario. In ogni settore – anche in quelli che le leggi assegnano alla competenza regionale è dilagata l’invasività governativa e statale, con una costante compressione e mortificazione dell’autogoverno locale.
E soprattutto sul piano finanziario è stato praticato un feroce centralismo statale che non solo anno dopo anno ha ridotto i trasferimenti di risorse dallo Stato ai poteri locali, ma ha finora inibito ogni e qualsiasi possibilità per Regioni, Province e Comuni, di disporre di significative risorse proprie. Ne sono buona testimonianza provvedimenti sul federalismo demaniale e fiscale.
Il primo è tuttora privo degli adempimenti necessari a individuare i beni da trasferire e a quali soggetti istituzionali debbano essere trasferiti.
Il secondo si è fin qui tradotto in una beffa, stante che l’intero sistema fiscale continua a essere in capo allo Stato che accerta la consistenza dei redditi, definisce aliquote e modalità dell’imposizione fiscale, gestisce la riscossione; mentre a Regioni, Province e Comuni è stata lasciata la sola impopolare facoltà di aumentare alcune addizionali, per altro in dimensione irrisoria.
Il risultato è che il combinato disposto di riduzione di trasferimenti e centralismo fiscale ha messo in mora il sistema dei poteri regionali e locali, trasformando il federalismo in un simulacro utile al più per qualche stravagante rito propiziatorio al dio padano. Tal che né l’Italia né le sue Regioni, né i cittadini traggono alcun beneficio.

Piero Fassino - Sindaco di Torino
L’Unita; 24 luglio 2011

mercoledì 20 luglio 2011

Costi della politica: ecco le proposte del PD!

Di fronte all’emergenza economica il Pd ritiene che la politica debba dare un contributo concreto di sobrietà e di responsabilità, lottando invece contro le concezioni demagogiche che rischiano di confondere tutto e non risolvere nulla.
Per questa ragione il Pd ha da tempo messo a punto precise proposte e dato vita a concrete iniziative parlamentari sul tema dei costi della politica e delle riforme istituzionali. Al Senato ha anche presentato emendamenti alla manovra del governo insieme a Idv e Udc, misure che il governo e la maggioranza hanno respinto, impedendone l’approvazione, ma che restano validi punti di riferimento per gli interventi da realizzare.

Riduzione numero dei parlamentari. Il Pd ha presentato da tempo diverse proposte di legge per ridurre entro la legislatura, il numero dei parlamentari e cambiare le funzioni del Senato. Per esempio, una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori. E’ possibile calendarizzare già dal prossimo settembre il provvedimento volto alla riduzione dei parlamentari.
Retribuzioni dei parlamentari. Il Pd punta a modificare la legge del 1965 che lega la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione dei magistrati italiani, per scegliere un nuovo parametro. L’obiettivo è di allineare l’Italia alla media delle retribuzioni dei parlamentari degli altri paesi europei.
Vitalizi. Con una decisione interna alla Camera e al Senato (gli organi costituzionali hanno un’autonomia decisionale sul proprio bilancio) il Pd propone di rivedere entro la legislatura i vitalizi dei parlamentari riportandoli al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri cittadini iscritti all’Inps.
Risparmi e trasparenza su affitti e servizi. Il Pd propone di lavorare concretamente all’interno dei bilanci di Camera e Senato per ridurre la spesa collegata agli immobili (affitti), per dare trasparenza e risparmiare sui servizi offerti.
Gli emendamenti al Senato. Con gli emendamenti alla manovra proposti anche insieme a Idv e a Udc il Pd punta inoltre ad alcune riforme capaci di dare un contributo importante al contenimento della spesa pubblica.
Tra queste proposte vi sono:
1. L’accentramento dei comuni più piccoli.
2. L’accorpamento delle province sotto i 500.000 abitanti (di fatto si arriverebbe ad un dimezzamento delle attuali province).
3. L’accorpamento delle società che fanno capo ai comuni (un comune non potrà avere più di una società: e così verrebbero meno migliaia di aziende, con i relativi consiglieri).
4. La totale incompatibilità dell’incarico dei parlamentari con qualsiasi altro incarico (sindaco, consigliere, presidente di provincia…).
5. Taglio delle auto blu e dei voli blu, limitandone l’uso a chi ne ha davvero bisogno.
6. Reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici

Queste proposte costituiscono un punto fermo del Pd, un patrimonio di iniziative sulle quali daremo battaglia e che il Pd si impegna a realizzare.

La legge sul fine vita.

Biotestamento, la Camera approva; il testo tornerà al Senato in autunno per il via libera definitivo.
Secondo noi del Partito Democratico, le volontà del malato vengono derubricate a semplici orientamenti, la legge sul testamento biologico è brutta e sbagliata che non andava fatta e che va a colpire le persone nel momento più delicato della esistenza della persona.
Non andava fatta nessuna legge: ci si sarebbe dovuti affidare ancora, come avviene da secoli nel rispetto della persona, al rispetto di quella che è la volontà del paziente, dei suoi familiari e dei medici, senza un'interferenza prescrittiva da parte dello Stato.

Sul voto alla legge sul testamento biologico il Pd non si è «spaccato», né tra laici e cattolici, né tra ex di questo o quell`altro partito. La libertà di coscienza non è stata la scorciatoia per ripiegamenti identitari né una furbizia per nascondere le divisioni, ma si è dimostrata uno strumento utile a cercare soluzioni più ampiamente condivise rispetto al punto di partenza.

La legge sul fine vita apre la strada a una lunga serie di ricorsi alla magistratura a causa delle tante contraddizioni e dei divieti in essa contenuti altro che prevenire contenziosi.

Sarebbe stato molto meglio non legiferare su una questione quale la fine della vita che deve rimanere affidata a decisioni sobrie, discrete e particolari, da assumere caso per caso, in circostanze che saranno sempre uniche ed irripetibili, come unico ed irripetibile è il destino di ogni persona umana.

Rispettiamo l’opinione altrui, ma non condividiamo!
Sarebbe stato un bene rispettare il volere di ciascuno, dando a ciascun cittadino la libertà di scegliere!

martedì 5 luglio 2011

Incontro circoli del saronnese.

Le recenti elezioni amministrative hanno fatto registrare un ampio e significativo successo del centro-sinistra un po’ in tutta Italia, compresa la Lombardia e la provincia di Varese.
I referendum del 12 e 13 giugno hanno poi segnato un risultato straordinario per la partecipazione attiva dei cittadini, prima ancora che per la travolgente vittoria dei SI’ ai quattro quesiti.
I segnali di un profondo cambiamento nel quadro politico italiano diventano giorno dopo giorno sempre più evidenti, e, il Partito Democratico si candida ad essere protagonista della nuova stagione politica che si sta aprendo.
I circoli del PD del saronnese vogliono dare il proprio contributo a creare le condizioni per quell’alternativa di Governo di cui il Paese ha urgente necessità.

Invitiamo perciò gli iscritti, i simpatizzanti, gli elettori del PD e, più in generale, tutti i cittadini che vogliono contribuire al cambiamento, a partecipare ad un pomeriggio di discussione e di festa: il giorno 9 luglio, a partire dalle ore 17.00, presso l’AUSER in Via Maestri del Lavoro a Saronno.

Il programma prevede un momento di confronto e scambio di opinioni, tra i rappresentanti delle amministrazioni comunali, sulle azioni amministrative che possiamo compiere insieme nel nostro territorio, dopo i risultati elettorali a Caronno e a Cislago e soprattutto quali siano le prospettive e le proposte per la gestione del servizio idrico integrato alla luce dei risultati dei referendum sull’acqua.

Seguirà un simpatico momento conviviale. Vi aspettiamo numerosi.
(in caso di maltempo la manifestazione si svolgerà ugualmente al coperto)

domenica 19 giugno 2011

FEDERALISMO FISCALE:

tra falsi miti e realtà concreta.
Nonostante se ne parli ormai da anni nelle sedi politiche e istituzionali, e sui mezzi di informazione, solo pochi, tra i non addetti ai lavori, hanno compreso davvero di cosa si tratti. Soprattutto, non è chiaro ai più quali conseguenze pratiche il federalismo fiscale avrà sulle finanze degli enti locali e, di conseguenza, sulla vita quotidiana di tutti noi.
Per aiutare a comprendere cosa accadrà una volta che le norme approvate dal Parlamento saranno entrate in vigore, i circoli del Partito Democratico del Saronnese organizzano un incontro pubblico di approfondimento, che si terrà:
Giovedì 23 Giugno ore 21.00
Via Pietro Micca 2
Saronno.
Condurrà l’incontro:
Paolo Balduzzi, Ricercatore in Scienza delle finanze presso l’Università Cattolica.
La cittadinanza è invitata a partecipare.

mercoledì 15 giugno 2011

Grande Quorum.

Grande! Oltre ogni aspettative l’esito del voto referendario. In tutti i comuni del saronnese è stato superato il quorum.




Origgio è stato il comune che ha visto la maggior partecipazione al voto, si è andato oltre il 60%







Occorre sottolineare che il grande merito di questa grande partecipazione va sicuramente al Comitato Promotore “2 SI’ per l’acqua bene comune”, che si è attivamente impegnato durante questa campagna referendaria.

Un bel risultato che ripaga l’impegno che è stato profuso e che sottolinea che quando ci sono delle buone ragioni i cittadini rispondono in modo esemplare.
Anche ad Origgio, come a livello nazionale, al, raggiungimento del quorum hanno contribuito molti elettori del centro destra. Infatti i dati dicono con chiarezza che almeno la metà degli elettori del PdL e della Lega hanno non hanno ubbidito alle indicazioni di Berlusconi e di Bossi.
E’ la prima volta che succede ed è per i capi carismatici una vera sconfitta!
Non si tratta di politicizzare i referendum né di strumentalizzare ciò che è avvenuto, ma semplicemente sottolineare che coloro i quali hanno sempre sostenuto che la loro forza era il consenso del popolo sovrano, questa volta devono ammettere che questa forza non ce l’hanno più e che qualcosa di importante è accaduto.

Il PD ringrazia gli origgesi che con la loro partecipazione al voto hanno garantito il raggiungimento del quorum, a coloro che con il loro SI’ hanno detto 4 NO alle leggi approvate dal governo Berlusconi – Bossi!
GRAZIE!

giovedì 9 giugno 2011

"La nostra storia nella storia d'Italia"

Il circolo del PD origgese ha apprezzato l'iniziativa e ringrazia la Pro Loco della bella iniziativa per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Si è conclusa domenica 5 giugno la bella mostra “La nostra storia nella storia d’Italia” che, organizzata dalla Pro Loco, era stata inaugurata nella sala ”I Sindaci” il 29 maggio, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Alla riuscita dell’iniziativa, hanno contribuito anche altre Associazioni di Origgio che qui vogliamo ringraziare, (Corpo musicale San. Marco, Alpini e Polisportiva), insieme ai singoli cittadini che hanno messo a disposizione documenti, fotografie e strumenti che hanno consentito di ricordare alcuni aspetti della vita locale del secolo scorso.
Ma il merito maggiore che hanno avuto gli organizzatori è stato quello di avere soprattutto coinvolto in questa importante ricorrenza i ragazzi delle scuole materna, elementari e medie, che con i loro lavori hanno arricchito la mostra con simpatiche note di tricolore.
C’è stata cosi l’opportunità di rivedere i diversi momenti che hanno caratterizzato la vita locale negli ultimi 150 anni, dal 1° Consiglio Comunale dopo l’Unità d’Italia ai successivi documenti del 19° secolo.
Tra tutti i reperti storici faceva spicco la divisa originale di un giovane, che a soli diciassette anni era già con i garibaldini.
La mostra, ricca di documenti e di fotografie, oltre che di strumenti in uso nel secolo scorso, ha suscitato l’interesse dei ragazzi delle scuole, ma anche quello dei meno giovani che hanno così potuto rivedere i vari aspetti che caratterizzavano la vita locale; dalla scuola al lavoro, dai momenti di vita religiosa a quella sportiva.
Inoltre ha suscitato molto interesse e curiosità vedere una delle attività locali, quali l’allevamento del baco da seta.
Nei diversi percorsi della mostra è stato possibile rivedere i 150 anni della storia d’Italia, con una carrellata storica sui Presidenti del Consiglio dall’Unità d’Italia ai giorni nostri, oltre alla documentazione di vicende tragiche, quali le due guerre mondiali ed il ventennio fascista, che hanno segnato la storia del secolo scorso.
Bravissimi gli organizzatori che con intelligenza ed impegno hanno saputo ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia in modo originale e simpatico, a dimostrazione che per realizzare alcune iniziative non servono grandi risorse economiche.
In conclusione, grazie all’impegno della Pro Loco, i cittadini origgesi hanno potuto fruire di un momento che ha avuto il grande merito di ricordare com’eravamo.
Ci auguriamo che questo lavoro, che ha richiesto l’impegno di molte persone non vada disperso, ma che sia possibile trovare uno spazio nel quale ospitare documenti, strumenti e ricordi, così che diventi una specie di laboratorio permanente da arricchire negli anni e che sia la base per la ricostruzione della nostra memoria storica.

venerdì 27 maggio 2011

4SI. Perché noi abbiamo le idee chiare.

L’Amministrazione Comunale di Origgio, (Lega Nord per l’indipendenza della padania, PdL), è, ancora una volta, allineata con le scelte del governo di Berlusconi e Bossi nel cercare di impedire ai 4 referendum di raggiungere il quorum imposto dalla legge ( metà degli elettori più uno).
Infatti gli origgesi non vengono informati a dovere sui referendum che si terranno il 12 e 13 giugno sui temi dell’acqua, del nucleare e sul legittimo impedimento.
Già lo scorso anno, la maggioranza che amministra Origgio si era distinta per la sua opposizione nei confronti della campagna che i promotori del referendum avevano promosso per contrastare le scelte del Governo.
Infatti in un Consiglio Comunale aveva respinto l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni (Insieme per Origgio e Arca) ed aveva assunto l’impegno di:
  • Sensibilizzare la popolazione all’uso dell’acqua della rete idrica.
  • Realizzare ad Origgio la casa del’acqua, per promuovere il consumo dell’acqua dell’acquedotto in alternativa all’acqua in bottiglia.
A dieci mesi da questi impegni e “promesse” niente è stato fatto o programmato, anche se nel programma elettorale di questa maggioranza quest’opera è presente.
Oggi l’Amministrazione Comunale, Lega Nord per l’indipendenza della Padania e PdL, in occasione dello svolgimento della campagna referendaria, si dimostra ancora una volta carente nel dare informazioni ai cittadini. Dobbiamo infatti sottolineare:
  • La riduzione degli spazi per le affissioni (eliminazione dei cartelloni in via per Cantalupo). Per quale ragione al Broggio non hanno il diritto ad essere informati? A tal proposito si ricorda quanto la legge 212 del 1956 all’Articolo 2 prevede: “ In ogni comune la giunta municipale, tra il 33° e il 30° giorno precedente quello fissato per le elezioni è tenuta a stabilire in ogni centro abitato, con popolazione residente superiore a 150 abitanti, speciali spazi da destinare, a mezzo di distinti tabelloni o riquadri, esclusivamente all'affissione degli stampati, dei giornali murali od altri e dei manifesti di cui al primo ed al secondo comma dell'articolo 1, avendo cura di sceglierli nelle località più frequentate ed in equa proporzione per tutto l'abitato. Contemporaneamente provvede a delimitare gli spazi di cui al secondo comma anzidetto secondo le misure in esso stabilite.”
  • Sul sito del Comune non c’è nessuna news che faccia riferimento alla consultazione referendaria del 12 e 13 giugno che coinvolge TUTTI i cittadini. Il diritto dei cittadini ad essere “informati” e non solo ad essere “formati” è anche un dovere per chi amministra il paese.
Tutto questo per far chiarezza e sottolineare da quale parte si sta! In questa occasione: la Lega Nord di Bossi, il PdL di Berlusconi sono per il ritorno al nucleare e per privatizzare il servizio idrico ed usano tutti i mezzi per impedire che i cittadini possano esprimere attraverso il voto la loro opinione.
Il PD invita i cittadini a recarsi ai seggi e votare 4 SI ai referendum: per abrogare il nucleare per abrogare la privatizzazione dell’acqua e per abrogare la legge sul legittimo impedimento.
Per questo appoggerà i comitati, che con i loro gazebo, saranno presenti in queste settimane sul territorio per informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi ai quali andranno incontro se non andranno a votare e se non voteranno SI’ a i 4 referendum.
Abbiamo il dovere di mobilitarci in difesa dei nostri diritti e compiere il proprio dovere a difesa della democrazia.