venerdì 5 agosto 2011

L'Italia di domani


Con la manovra del governo 48 miliardi di tasse e tagli ingiusti.
  • Colpisce i più deboli e le famiglie, tagliando la spesa sociale e le detrazioni IRPEF (20 miliardi in meno).
  • Blocca l’adeguamento delle pensioni al costo della vita a partire da 1150 euro netti.
  • Reintroduce i ticket. Da lunedì 18 luglio si pagano 10 euro in più per le ricette mediche e 25 euro per interventi di pronto soccorso codice bianco.
  • Taglia altri 8 miliardi alla sanità nel biennio 2012/2013.
  • Tassa il risparmio, non le rendite finanziarie.
  • Affossa il "federalismo fiscale", colpisce pesantemente – ancora una volta - i Comuni e le Regioni mettendo in discussione servizi fondamentali ai cittadini, alle famiglie e alle imprese.
  • Non controlla il prezzo della benzina che continua a salire.
  • Non prevede soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese, né per la crescita, l’occupazione e il lavoro.

Con le proposte alternative del Pd, l’Italia avrebbe rispettato gli impegni europei, ma in modo equo e favorevole alla crescita.
• Lavoro e impresa
  • Progetto nazionale per l’occupazione giovanile e femminile sostenuto dall’Europa
  • Incentivazione del contratto a tempo indeterminato per contrastare la precarietà
  • Liberalizzazioni economiche e semplificazione della vita delle imprese
  • Sostegno all’economia verde
  • Piano straordinario per infrastrutture digitali
  • Allentamento del patto di stabilità per gli enti locali e le Regioni, per avviare un piano di opere pubbliche.
• Equità sociale e lotta all’evasione
  • Riduzione delle tasse su lavoro e imprese e spostamento del carico fiscale sulle rendite finanziarie (a esclusione dei BOT)
  • Reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti
  • Introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie.
• Riforma dello Stato e trasparenza della politica
  • Dimezzamento del numero dei Parlamentari, incompatibilità fra ruolo di Parlamentare e altre cariche amministrative o gestionali e una sola Camera che fa le leggi
  • Equiparazione degli stipendi dei Parlamentari alla media europea
  • Abolizione dei vitalizi dei Parlamentari;
  • Abolizione del Porcellum e nuova legge elettorale per eleggere direttamente i Parlamentari nei collegi territoriali e scegliere la maggioranza di governo con il doppio turno.
  • Legge sui partiti che vincoli il finanziamento alla trasparenza e certificazione dei bilanci e al rispetto di procedure democratiche interne
  • Accorpamento dei piccoli Comuni e delle Province sotto i 500.000 abitanti
  • Drastica riduzione del numero delle società miste partecipate dagli Enti Locali
BASTA! IL GOVERNO SE NE DEVE ANDARE.
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