martedì 29 aprile 2008

Cosa insegna la sconfitta?

Perdere a Roma, per il centrosinistra - e per Veltroni in particolare - ha un gusto amaro. Mi dispiace, certo, ma bisogna imparare dalle sconfitte, non deprimersi. L'insegnamento principale da trarre credo sia il seguente: le candidature non le decide una persona sola bensì il terrirorio. E le minestre riscaldate non sempre sono buone. Noi a Origgio e in provincia di Varese lo diciamo da sempre e non sempre siamo stati ascoltati. Spero che questo shock porti con sè almeno questo risultato positivo.
Aggiungo che la vittoria di Alemanno a Roma, oltre che bruciare a noi, può diventare un problema per la stessa Lega Nord: il centrodestra vince anche senza di lei, ottiene la capitale e dovrà soddisfarne le esigenze (a discapito di Milano?). Vedremo se la Lega saprà vincere questa sfida o se anche questa volta, come nel 1994 e nel 2001-2006, saranno solo parole parole, parole.
Paolo Balduzzi

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì è vero perdere anche a Roma è stato un brutto colpo però ora dobbiamo pensare dove abbiamo sbagliato.Io penso che lo sbaglio più grosso sia stato quello di non avere fatto negli anni passati una politica che coinvolgesse nuovi giovani con temi a loro vicini e coinvolgendoli nella costruzione di un partito nuovo con nuovi progetti per il loro futuro.Ora prò un nuovo partito c'è,il PD, dobbiamo organizzarci territorialmente e trasmettere anche ad altri il nostro entusiasmo e insieme fare nuovi progetti per salvare il nostro paese da anni di agonia politica.Con questo voglio dire che non mi voglio preoccupare di come si organizzeranno e come governeranno loro del PDL,ma devo preoccuparmi di come fare apprezzare la nostra politica ai giovani per creare un ricambio generazionale e rendreli partecipi di un cambiamento che tutti vogliamo.Fino ad ora abbiamo solo criticato un sistema che non ci piace ma non abbiamo mai fatto nulla per cambiarlo.

Anonimo ha detto...

condivido il tuo punto di vista.
a questo punto cosa fare per il nostro piccolo comune?
come cercare di non pedere anche le prossime elezioni?

Origgio Democratica ha detto...

Sicuramente non candiderei Rutelli!

Scherzi a parte, è evidente che il PD dovrà cercare alleanze, anche più ampie di quelle che caratterizzano la lista civica di centrosinistra "Insieme per Origgio", di cui siamo parte.
Queste alleanze dovranno necessariamente essere basate sulla condivisione di un programma e sulla collaborazione tra tutti i suoi membri: candidato sindaco, futuri assessori, candidati consiglieri e attivisti.

Il programma sarà frutto di tale collaborazione, ma posso sicuramente dire che punto di partenza saranno le nostre osservazioni al PGT (si possono leggere sul blog).

Il portavoce
Pb

Anonimo ha detto...

........"per il nostro piccolo paese".........
Giusto quello che risponde il portavoce, ma deve essere chiaro che: 1)chi vuole fare politica la faccia solo ed esclusivamente per il bene del "nostro piccolo paese" e non rimanere ancorati ai vecchi schemi partitici che sono inutili e penalizanti in un comune di 7.000persone 2) essere "attivisti" vuol dire partecipare, darsi da fare, essere utili praticamente e soprattutto esporsi, mettere la propria faccia e non stare dietro le quinte a parlare ed a dispensare "consigli"
per poi dire "l'avevo detto io" oppure " me lo dovevi dire prima".
Troppo comodo mandare avanti gli altri.
Sorry... ma la vedo così.
Best regards.

Gili

Origgio Democratica ha detto...

Caro Gili, grazie del commento, anche se le tue sembrano più critiche. Che ci stanno, ovvio, ma che non mi sono molto chiare.
Cosa intendi per "vecchi schemi partitici"? E cosa intendi per "troppo comodo mandare avanti gli altri"?
Grazie
Paolo Balduzzi

Anonimo ha detto...

un vecchio adagio dice: non c'è peggior sordo di chi NON vuol sentire..........e quindi NON si vuol capire.

Se l'oggettività dei fatti si vogliono chiamare "critiche" ok,
se invece per "critiche" s'intende criticare allora si malintende: la critica deve essere fatta dall'interno non dall'esterno, soprattutto quando non viene richiesta.

Quando nel PD confluiscono, a più risprese, partiti e partiti....... non si può chiedere cosa s'intende per vecchi schemi partitici.

Una normale attenzione a quanto scritto a proposito di "attivisti"
avrebbe ben evitato l'ultima domanda.

Grazie dell'attenzione.

Gili

Origgio Democratica ha detto...

Caro Gili,
sei troppo intelligente per me e non capisco quello che scrivi.
Potrai continuare ovviamente a commentare questo blog, ma o ti farai capire o non potrò risponderti.
Ciao
Pb

Anonimo ha detto...

credo di interpretare nelle parole di gili la delusione per questo partito democratico che nasce con uno spirito effettivamente innovatore e che, nel giro di una campagna elettorale, finisce per riproporre quegli schemi passati (che poi tanto passati non sono) di correnti e correntine.
non si possono fare innovazioni solo di facciata; se si decide di cambiare lo si fa sul serio.. altri meglio di noi sono capaci di fare operazioni di lifting e marketing per vendere al meglio i propri partiti.
o si cambiano effetivamente gli schemi o la possibilità di tornare ad amministrare, anche il nostro piccolo paese, la vedo sempre più lontana.

Anonimo ha detto...

Non è questione d'intelligenza ma di "gioventù".
Qualche "vecchio" del pd che ha vissuto tuti i passi ed i trapassi
del passato capirebbe, quindi mi permetto un consiglio: fai leggere quanto scritto a qualche "vecchio".
Poi sappimi dire.
Gili