giovedì 10 ottobre 2013

Finanziamento pubblico ai partiti.

Anche questa settimana il ddl che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti rischia di non essere discusso dall'aula della Camera dei Deputati. Mentre il Pd sta facendo una battaglia di trasparenza e legalità, il Pdl non riesce a chiudere l'accordo e si dedica a lotte interne. 
I parlamentari del Pdl che intendono confluire nella "nuova" Forza Italia lavorano affinché i rimborsi elettorali del vecchio Pdl possano confluire nelle casse di Fi, di contro coloro che hanno scelto di rimanere tra le fila del Pdl remano nella direzione opposta per trattenere le risorse pubbliche. 
Il Pdl, inoltre, frena l'iter di approvazione della nuova legge perché vorrebbe introdurvi la depenalizzazione del reato di finanziamento illecito dei partiti (emendamento che vede il Pd assolutamente contrario). 
Altro nodo cruciale riguarda il tetto massimo alle donazioni da parte dei privati, che il Pd da subito ha posto come condizione irrinunciabile. Il nostro obiettivo è un modello fondato su un autofinanziamento diffuso da parte degli elettori. 
Non condividiamo un sistema in cui le scelte politiche del nostro paese vengono condizionate o determinate da coloro che dispongono di grandi risorse economiche per finanziare la politica. 
L'abolizione del finanziamento pubblico diretto può rappresentare una difficoltà, soprattutto per quei partiti come il Pd, che sono organizzati anche sul territorio, ma è anche una grande possibilità di tornare più vicino agli elettori e ai cittadini. Già lo scorso anno, su proposta del Pd, il finanziamento pubblico è stato ridotto del 50%, ma abbiamo potuto ugualmente realizzare vari progetti e iniziative grazie all'aiuto dei nostri sostenitori. 

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Il Tesoriere Nazionale
Antonio Misiani

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