
venerdì 26 agosto 2011
Le proposte del Partito Democratico.

giovedì 25 agosto 2011
NO ALLA PROPOSTA DEL GOVERNO DI SPOSTARE LE FESTE NAZIONALI
Tra le diverse proposte che il Governo PdL - Lega hanno inserito nella manovra, allo scopo di avere un beneficio economico, c’è quella di spostare le feste laiche accorpandole alle domeniche più vicine e per questa ragione sono state prese in considerazione le tre ricorrenze civili del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.
Nell’anno che ricorre il 150° anniversario dell’unità d’Italia, il governo Berlusconi e Bossi con la sua Lega nord per l’indipendenza della padania, hanno dimostrato in tutti i modi che non ci tenevano a ricordare con il dovuto risalto la ricorrenza. Ci vuol poco, quindi, a comprendere che simili proposte maturano e trovano albergo solo tra chi è distante dal significato di queste ricorrenze, che rappresentano la pienezza della democrazia e il suo essere una conquista continua.
Vediamo allora di prendere in considerazione le tre date:
· 25 aprile. E’ la festa della Liberazione dal nazi-fascismo nel 1945, la data che ha segnato il ritorno alla libertà dopo il ventennio fascista e questi governanti, alcuni ancora un po’ fascistelli e altri un po’ qualunquisti, hanno pensato che si potesse tranquillamente spostare la ricorrenza. Se dovesse passare una simile proposta, noi la riterremmo una ferita grave alla democrazia e un torto a coloro che hanno sacrificato la vita per la libertà.
· Primo maggio. E’ in tutto il mondo democratico la festa dei lavoratori. Francamente ci risulta difficile commentare una simile decisione, se non attribuendola alla mancanza di sensibilità di chi dovrebbe avere maggiore attenzione verso il mondo del lavoro e nei simboli che non sono solo forma, ma come in questo caso sono vera sostanza. Il 1 maggio è dal 1890 la Festa dei Lavoratori in ogni parte del mondo; in Italia fu soppressa da Mussolini, ma ripristinata dopo il 1945.
· 2 giugno. Come è a tutti noto è la festa della Repubblica Italiana con la sua Carta Costituzionale, nata grazie alla vittoria sulla monarchia nel referendum popolare del 1946.
Ma come è possibile privare un popolo dei suoi riferimenti storici? Forse può pensarlo la Lega per l’indipendenza della padania, che è un partito territoriale che numericamente non è maggioranza nemmeno nella Padania, ma che questi diventi un pensare comune anche nel PdL, è secondo noi il sintomo di distacco dai valori che dovrebbero essere alla base della nostra nazione.Ricordarle ha un ruolo essenziale nell’immagginario sociale, ma la ritualità non significa solo una mera ripetizione, è la conferma della fedeltà a un valore.
Le scelte di questo Governo e di questa maggioranza vanno nella direzione che allontana le nuove generazioni a non riconoscersi più nei principi fondamentali che sono stati all’origine delle più grandi battaglie sociali, politiche e civili del secolo scorso.
Per tutte queste ragioni
DICIAMO NO ALLA “SOPPRESSIONE” DELLE FESTE NAZIONALI
del 25 aprile, del primo maggio, del 2 giugno.
domenica 21 agosto 2011
Petizione in difesa del 25 aprile, Primo maggio, 2 giugno.
FIRMA ANCHE TU
Onorevoli parlamentari,
i sottoscritti cittadini chiedono che il Parlamento cancelli il comma 24, art. 1, del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, nel quale si prevede per tre importanti ricorrenze civili (25 aprile; I maggio; 2 giugno) una diversa collocazione o l’accorpamento ad una domenica.
Questa scelta è sbagliata perché si colpiscono giornate che celebrano i tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese; discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche; strumentale perché produce un beneficio economico irrilevante a fronte di un costo civile e democratico particolarmente consistente; irragionevole perché non corrisponde ad alcun criterio di equità politica e sociale.
Clicca per firmare.
venerdì 5 agosto 2011
L'Italia di domani

- Colpisce i più deboli e le famiglie, tagliando la spesa sociale e le detrazioni IRPEF (20 miliardi in meno).
- Blocca l’adeguamento delle pensioni al costo della vita a partire da 1150 euro netti.
- Reintroduce i ticket. Da lunedì 18 luglio si pagano 10 euro in più per le ricette mediche e 25 euro per interventi di pronto soccorso codice bianco.
- Taglia altri 8 miliardi alla sanità nel biennio 2012/2013.
- Tassa il risparmio, non le rendite finanziarie.
- Affossa il "federalismo fiscale", colpisce pesantemente – ancora una volta - i Comuni e le Regioni mettendo in discussione servizi fondamentali ai cittadini, alle famiglie e alle imprese.
- Non controlla il prezzo della benzina che continua a salire.
- Non prevede soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese, né per la crescita, l’occupazione e il lavoro.
Con le proposte alternative del Pd, l’Italia avrebbe rispettato gli impegni europei, ma in modo equo e favorevole alla crescita.
- Progetto nazionale per l’occupazione giovanile e femminile sostenuto dall’Europa
- Incentivazione del contratto a tempo indeterminato per contrastare la precarietà
- Liberalizzazioni economiche e semplificazione della vita delle imprese
- Sostegno all’economia verde
- Piano straordinario per infrastrutture digitali
- Allentamento del patto di stabilità per gli enti locali e le Regioni, per avviare un piano di opere pubbliche.
- Riduzione delle tasse su lavoro e imprese e spostamento del carico fiscale sulle rendite finanziarie (a esclusione dei BOT)
- Reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti
- Introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie.
- Dimezzamento del numero dei Parlamentari, incompatibilità fra ruolo di Parlamentare e altre cariche amministrative o gestionali e una sola Camera che fa le leggi
- Equiparazione degli stipendi dei Parlamentari alla media europea
- Abolizione dei vitalizi dei Parlamentari;
- Abolizione del Porcellum e nuova legge elettorale per eleggere direttamente i Parlamentari nei collegi territoriali e scegliere la maggioranza di governo con il doppio turno.
- Legge sui partiti che vincoli il finanziamento alla trasparenza e certificazione dei bilanci e al rispetto di procedure democratiche interne
- Accorpamento dei piccoli Comuni e delle Province sotto i 500.000 abitanti
- Drastica riduzione del numero delle società miste partecipate dagli Enti Locali
lunedì 1 agosto 2011
CASE DELL'ACQUA?

Approvato l'emendamento che assicura i finanziamenti necessari alla realizzazione.
Santantonio: "Ci sarà notevole risparmio per la comunità" Centinaia di case dell'acqua distribuite in tutta la Lombardia. Sta per diventare realtà per i comuni lombardi la nuova frontiera del risparmio abbinato alla salute e alla tutela dell'ambiente.
"Questo significa centinaia di case dell'acqua in tutta la Lombardia", dichiara soddisfatto Fabrizio Santantonio, primo firmatario del documento approvato .

