domenica 14 febbraio 2016

Unioni civili.

Difendo questo testo. Chiedo lealtà, niente manovre politiche
di Luigi Zanda -  12 febbraio 2016

Questa legge è un traguardo fermo, un paletto fisso, un punto di arrivo che durerà 30 anni. I contenuti del ddl Cirinnà, oggi così aspramente discussi in Aula e nel Paese, domani saranno un punto di unità trasversale che impedirà fughe in avanti di lobby, di frange politiche o di singole sentenze della giustizia ordinaria. È una mia convinzione culturale e politica: gli argini non si costruiscono non legiferando, ma con leggi equilibrate.
Nei giorni scorsi ho lanciato un appello alla lealtà e alla trasparenza.  Questa legge è troppo importante perché, nel voto segreto, si riversino non valutazioni di merito ma manovre politiche che mettono nel mirino la maggioranza o il governo. Ho chiesto più volte di ridurre al minimo necessario i voti segreti. Io conosco la posizione di ogni singolo senatore pd, so a cosa diranno «sì» e a cosa diranno «no». So già chi non è d'accordo con l’articolo 5 o con parti di esso. Il Pd quindi non ha bisogno di sotterfugi, chiedo agli altri di fare altrettanto.
Questa è una buona legge. Penso si possa migliorare  rendendo più efficace il divieto di ricorrere all'utero in affitto che comunque l'Italia, già con la legge 40, considera un reato.
È una legge che dà piena attuazione a una parte importante della nostra Costituzione e, lo ripeto, non prevede l’adozione per le coppie gay, la esclude. Prevede solo la stepchild, un istituto che interviene per dare continuità affettiva al figlio naturale del partner se l’altro genitore non c’è più. Diversi parlamentari la ritengono addirittura una specificazione superflua, perché molte sentenze hanno già concesso l'adozione in casi analoghi a quelli che ora vorremmo regolare con legge. Ricordo, tra l'altro, che dal 1983 l "adozione speciale" non esclude l'adozione anche da parte di un single, etero o omosessuale.

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