Care amiche, cari amici,
il giorno dell’anniversario della strage di Capaci, mentre
cercavo alcuni documenti utili a commemorare quanto accaduto 26 anni fa,
leggendo delle tante persone che a vario titolo e con varie iniziative si sono
impegnate nella lotta a favore della legalità, ho fatto autocritica per il poco
tempo che invece io vi ho dedicato. Penso comunque che anche proporre una
lettura, un momento di riflessione è un
esercizio utile per prendere coscienza di quanto sia successo in Italia durante
quelle stagioni. In particolare per quelle generazioni che non hanno vissuto
direttamente quei tragici momenti.
In questo modo, un esercizio individuale può diventare un
servizio per gli altri, un servizio di interesse generale. Insomma, ho pensato
che anche così si può far politica, che
soprattutto così si fa politica…. la vera politica. Quando si decide di
superare il proprio interesse personale e si sceglie di condividere con gli
altri un percorso che mira all'interesse generale, alla crescita civile,
sociale, culturale e alla soluzione di situazioni di bisogno, ingiustizia,
povertà, dolore si fa un servizio disinteressato verso persone a cui non si è
legati da nulla.
Il tempo che si dedica agli altri (e quante sono le persone
che fanno già politica, magari inconsapevolmente, attraverso il volontariato)
non è mai tempo perso…. è un tempo di
semina ma è anche un tempo in cui sognare, in cui desiderare di trasformare
l’impossibile in possibile. Senza timore
di essere accusati di essere ingenui, sognatori, perditempo; avere la visione
di un progetto ed impegnarsi con passione per realizzarlo è un compito
imprescindibile dell’azione riformatrice della politica. Si è abituati a
pensare ad una politica che gestisce le situazioni d’emergenza. Questa non è
politica. L'emergenza va ridotta con la prevenzione e per farlo sono necessari
progetti a lungo periodo e una visione della società che auspichiamo. Senza
questo approccio non ci potrà mai essere un cambiamento.
Non lasciamo spazi a chi se ne può appropriare per proprio
tornaconto, partecipiamo, condividiamo insieme pensieri, sensazioni,
difficoltà, idee e progetti ma non isoliamoci. Concordo con il pensiero di un
dirigente del Partito Democratico nazionale che qualche giorno fa ha scritto
che quello che si profila non è solo lo scontro tra populismo e riformismo ma
anche tra individualismo e comunitarismo.
Siamo in 4 al circolo di Origgio, come gli amici al bar di
Gino Paoli, ma non faremo quelli che se ne vanno, rivendichiamo il voler essere
comunità e per questo chiediamo ad ognuno di voi di dedicare un poco del
proprio tempo. Sappiamo che il tempo è prezioso e vogliamo che sia speso al
meglio.
Il circolo non è mai stato chiuso ma come abbiamo scritto in
una precedente email vogliamo rivitalizzarlo con una serie di iniziative che hanno
tra gli obbiettivi quello
dell’approfondimento, dello studio, della conoscenza degli argomenti per
evitare quella deriva populista e irresponsabile, che caratterizza questo
periodo e che si alimenta costantemente del rifiuto di entrare nel merito dei
temi e delle discussioni. In attesa che a Settembre riprenda l’attività in
modo più organizzato, invitiamo ogni
primo lunedì del mese chi volesse venirci a trovare.
Vi aspettiamo il prossimo Lunedì 4 giugno dalle ore 21,00
presso la nostra sede di via Dante 105.
Cordiali saluti e buon fine settimana,
Marco ChiariPartito Democratico di Origgio
Nessun commento:
Posta un commento