Con la manovra del governo 48 miliardi di tasse e tagli ingiusti.
Con le proposte alternative del Pd, l’Italia avrebbe rispettato gli impegni europei, ma in modo equo e favorevole alla crescita.
- Colpisce i più deboli e le famiglie, tagliando la spesa sociale e le detrazioni IRPEF (20 miliardi in meno).
- Blocca l’adeguamento delle pensioni al costo della vita a partire da 1150 euro netti.
- Reintroduce i ticket. Da lunedì 18 luglio si pagano 10 euro in più per le ricette mediche e 25 euro per interventi di pronto soccorso codice bianco.
- Taglia altri 8 miliardi alla sanità nel biennio 2012/2013.
- Tassa il risparmio, non le rendite finanziarie.
- Affossa il "federalismo fiscale", colpisce pesantemente – ancora una volta - i Comuni e le Regioni mettendo in discussione servizi fondamentali ai cittadini, alle famiglie e alle imprese.
- Non controlla il prezzo della benzina che continua a salire.
- Non prevede soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese, né per la crescita, l’occupazione e il lavoro.
Con le proposte alternative del Pd, l’Italia avrebbe rispettato gli impegni europei, ma in modo equo e favorevole alla crescita.
• Lavoro e impresa
- Progetto nazionale per l’occupazione giovanile e femminile sostenuto dall’Europa
- Incentivazione del contratto a tempo indeterminato per contrastare la precarietà
- Liberalizzazioni economiche e semplificazione della vita delle imprese
- Sostegno all’economia verde
- Piano straordinario per infrastrutture digitali
- Allentamento del patto di stabilità per gli enti locali e le Regioni, per avviare un piano di opere pubbliche.
- Riduzione delle tasse su lavoro e imprese e spostamento del carico fiscale sulle rendite finanziarie (a esclusione dei BOT)
- Reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti
- Introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie.
- Dimezzamento del numero dei Parlamentari, incompatibilità fra ruolo di Parlamentare e altre cariche amministrative o gestionali e una sola Camera che fa le leggi
- Equiparazione degli stipendi dei Parlamentari alla media europea
- Abolizione dei vitalizi dei Parlamentari;
- Abolizione del Porcellum e nuova legge elettorale per eleggere direttamente i Parlamentari nei collegi territoriali e scegliere la maggioranza di governo con il doppio turno.
- Legge sui partiti che vincoli il finanziamento alla trasparenza e certificazione dei bilanci e al rispetto di procedure democratiche interne
- Accorpamento dei piccoli Comuni e delle Province sotto i 500.000 abitanti
- Drastica riduzione del numero delle società miste partecipate dagli Enti Locali
BASTA! IL GOVERNO SE NE DEVE ANDARE.
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