Il 24 e 25 febbraio voteremo per
eleggere il nuovo Parlamento della Repubblica e il Governo della Lombardia.
Questo
secondo appuntamento elettorale si sarebbe dovuto tenere nel 2015. Ma nella nostra Regione c'è stata una deriva
etica e morale, perché qualcuno ha pensato che la politica potesse essere
asservita ai propri interessi piuttosto che a quello dei lombardi. Si è arrivati a queste elezioni anticipate
perché la criminalità organizzata si è seduta al tavolo della giunta regionale.
Ma la stessa maggioranza che poche settimane fa si è sciolta scambiandosi
accuse velenose, oggi corre nuovamente insieme. E’ una Lombardia sfigurata
dagli scandali quella che PdL e Lega consegnano a noi elettori. E noi, in
coscienza, non possiamo permettere che chi ha consentito un tale scempio ritorni
al governo della regione.
Dopo diciotto anni, c’è finalmente
la possibilità concreta di cambiare, di destrutturare il blocco di potere che ha dominato in modo
tanto pervasivo e tanto a lungo. Umberto
Ambrosoli, candidato della società civile e sostenuto da un ampio
schieramento di forze politiche di centrosinistra, è un’opportunità per chi vuol cambiare la politica. È una persona
pulita e trasparente, uno di noi, uno che ascolta e guida, non “l’uomo forte”
al comando di truppe asservite. Viene dalla società civile, parla un linguaggio
semplice e ci prospetta il ritorno alla legalità ed alla democrazia, con l’intento
di riavere una comunità governata da principi di giustizia ed equità.
Le sue idee sono chiare, le proposte
credibili. Alcuni esempi.
Sulla Sanità, che
assorbe l’80% del bilancio regionale, Ambrosoli ritiene che il vero
problema non sia quello di contrapporre pubblico a privato, ma difendere il
Servizio Sanitario nazionale dal reale rischio di estinzione per mancanza di
risorse economiche ed inefficacia dei servizi. Il programma di Ambrosoli
prevede di cambiare il sistema delle nomine dei manager nelle Asl e negli
ospedali, passando dai criteri “politici” a quelli di merito e per concorso.
Per la sanità privata, poi, propone di mettere in atto sistemi di valutazione
rigorosi che garantiscano la qualità delle prestazioni per gli utenti e nel
contempo l’eliminazione degli episodi di mala gestione cui ci ha abituati il
modello Formigoni.
Riguardo al welfare Ambrosoli dissente totalmente dalla
modello “voucher” voluto dal centrodestra perché, oltre a non garantire la
libertà di scelta millantata da Formigoni, lascia sole le persone (soprattutto
gli anziani) di fronte ai loro problemi. Ambrosoli propone invece di favorire e
sostenere le politiche di Asl e Comuni, che sono gli enti più di prossimità a
chi ha bisogno e che devono operare all’interno di “reti” di sostegno efficaci
ed efficienti.
In Lombardia Comuni, Province e Regione hanno in cassa oltre 9
miliardi di euro bloccati dal Patto di stabilità nazionale. Ambrosoli e le forze che lo
sostengono propongono di regionalizzare
il patto,
per sbloccare 5 miliardi
di pagamenti alle imprese, perché questa è una delle soluzioni più efficaci per
attivare meccanismi virtuosi, rilanciare
gli investimenti, far crescere l’economia, le imprese, l’occupazione, creando
nuovi posti di lavoro.
Ambrosoli vuole stringere con i Comuni patti di collaborazione per la
sostenibilità ambientale, per la difesa del territorio da inquinamento e catastrofi
dovute all’incuria, per trasporti pubblici e mobilità.
Queste
sono alcune buone proposte contenute nel programma di Ambrosoli che possono
consentire alla nostra regione di riprendersi quella leadership europea che 18
anni di governo del centrodestra le hanno fatto inesorabilmente perdere.
Tutti
assieme possiamo far vincere una Lombardia giusta, solidale e coesa.
Una Lombardia del lavoro e della
creatività, delle persone e delle famiglie.
Una Lombardia dove i nostri figli
potranno avere una vita migliore.
Ogni
voto in ci darà più forza per ricostruire una nuova Italia a cominciare dalla
nostra Lombardia.
Per questo il 24 e 25 Febbraio alle
elezioni regionali votiamo Umberto Ambrosoli.
Amiamo la nostra terra e vogliamo L’ITALIA
GIUSTA.
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