Colpire
gli sprechi per potenziare la spesa sociale
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I criteri
del Pd per valutare le nuove misure
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E' stato approvato il decreto che definisce le azioni che
il governo intraprenderà per razionalizzare e contenere la spesa pubblica.
Tra le novità principali l'istituzione di un Comitato interministeriale per
la revisione della spesa pubblica con funzioni di indirizzo e coordinamento
in ordine, principalmente, alla revisione dei programmi di spesa, alla
riduzione delle spese per l'acquisto di beni e servizi, al ridimensionamento
delle strutture ed all'ottimizzazione dell'uso degli immobili. Un atto necessario
per avviare quell'attività di monitoraggio della spesa pubblica che servirà a
ridefinire le priorità, ottimizzare le risorse e migliorare l'efficienza
complessiva dell'apparato pubblico. Abbiamo detto, quindi che non dovranno
esserci più tagli lineari che colpiscono indistintamente tutte le voci del
bilancio statale, ma un intervento qualitativo mirato ad incidere solo
laddove esistono veri sprechi e possibilità di risparmio. Un'azione di
razionalizzazione della spesa che noi del Pd abbiamo interpretato come
necessaria a liberare risorse da indirizzare a nuovi e maggiori servizi a
favore dei cittadini. Non un intervento per ridurre lo stato sociale, dunque,
ma un modo per rafforzarlo e renderlo più efficace. Per questo nel corso
dell'esame parlamentare di questo primo provvedimento abbiamo manifestato al
governo la nostra totale indisponibilità ad accettare ulteriori tagli alle
prestazioni sociali, come la sanità, la scuola, l'università e i servizi
essenziali dei comuni e sulla base di questa impostazione valuteremo le nuove
misure decise dal governo.
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